È un esercizio che interessa la muscolatura di tutto il corpo, con particolare predilizione per i muscoli della parte posteriore del corpo. La difficoltà di esecuzione è al pari dello squat abbastanza elevata, non si tratta di afferrare il bilanciere da terra e tirare, ma di utilizzare la tecnica corretta pena forte rischio di infortunio soprattutto nel tratto lombare della schiena, la parte bassa per dirla in termini più semplici.
Andiamo subito all'esecuzione.
Posizionatevi di fronte al bilanciere con piedi alla larghezza delle spalle. Posizionate le mani sulle cosce e abbassandovi fatele scorrere fino a giungere al bilanciere, dovreste arrivare alla posizione che vedete nell'immagine di sotto.
Le tibie toccano il bilanciere, le gambe sono piegate e, come al solito, la schiena mantiene le sue curve naturali. Prima di iniziare il sollevamento è bene contrarre tutta la schiena e gli addominali, in questo modo andrete a formare una naturale cintura muscolare che vi aiuterà a mantere la posizione corretta nel corso della ripetizione.
La presa che vi consiglio per iniziare ad imparare l'esercizio è quella prona, palmi rivolti verso di voi, anche se nei sollevamenti più pesanti molti atleti preferiscono la presa mista, ovvero una mano con palmo rivolto verso di voi e l'altro rivolto verso l'esterno.
Nella prima immagine potete vedere la presa prona, nella seconda un esempio di presa mista.
Ora siete pronti per poter effettuare la prima ripetizione, quello che verrebbe naturale fare è tirare con la schiena senza fare uso della forza delle gambe, non è così che bisogna fare. La prima parte del movimento, può sembrare strano, è un movimento di spinta, va sfruttata la forza delle gambe e bisogna immaginare di voler sprofondare con i piedi nel pavimento. Il movimento di spinta si esaurisce quando il bilanciere giunge sotto le ginocchia.
Uno degli errori più comuni è quello di sollevare il sedere prima di cominciare la ripetizione, andando a ridurre così la porzione di esercizio riservata alla spinta delle gambe in favore della tirata della schiena, questo errore viene definito "ripetizione schienata" proprio per l'eccessivo utilizzo della schiena,
Una volta che il bilanciere giunge sotto il ginocchio è il momento di tirare fino ad arrivare ad essere completamente eretti. Nella fase di tirata è importante non decontrarre la bassa schiena, pena l'inarcamento e il rischio di infortunio. Durante tutto il movimento il bilanciere scorre il più vicino possibile al corpo, non è raro vedere atleti riportare delle abrasioni a causa del bilanciere che striscia sul corpo. Questa modalità di esecuzione permette di aumentare la sicurezza del gesto, più il bilanciere si allontana dal corpo più la bassa schiena sarà sottoposta ad elevate forze di compressione dei dischi vertebrali.
Come avrete notato l'esercizio è fatto quasi di due parti, ed in effetti per riuscire ad impararlo al meglio potrebbe essere utile enfatizzare questa divisione, lo si può fare effettuando una pausa di circa due secondi quando il bilanciere giunge al ginocchio. Per cui:
Spinta delle gambe e bilanciere al ginocchio ----> fermo di 2 secondi ----> tirata fino ad essere eretti.
Dalla divisione del movimento in due parti, spinta delle gambe, trazione della schiena nasce un altro dubbio: lo stacco è un esercizio per la schiena o un esercizio per le gambe? Non c'è una risposta definitiva, si può definire lo stacco esercizio per la catena cinetica posteriore. Eseguendolo andiamo ad impegnare nell'ordine di coinvolgimento durante il movimento, femorali, glutei, lombari, dorsali, trapezio, più ovviamente tutti gli altri muscoli del corpo che comunque saranno tesi per conferire la rigidità necessaria a concludere il movimento.
Insomma ragazzi qui con un solo movimento andiamo davvero ad allenare tutto il corpo, fare stacco in maniera impegnativa diviene un allenamento nell'allenamento e non è raro che ci sia chi dedica un giorno specifico solo a questo esercizio. Ora cominciate a staccare e sollevate il mondo!
Saluti, Nhc.