Eh già, alcuni autori definiscono l'esercizio delle parallele proprio così. lo squat per la parte superiore del corpo. e per certi versi sono d'accordo con questa affermazione.
Le dip sono in grado di stimolare tutti i muscoli del tronco, alcuni direttamente e sono principalmente i muscoli di spinta ed altri indirettamente. Come per le trazioni è un esercizio che fa uso del peso stesso dell'utente per cui può essere difficoltoso per il principiante, ed anche per questo motivo è un'altra vittima illustre della panca piana. Le dip infatti erano molto praticate dagli atleti dell'old school. tra i quali voglio ricordare Marvin Eder il quale si distinse per aver effettuato l'esercizio con sovraccarichi molto alti, persino due persone aggrappate alle sue gambe.
Un altro grandissimo amante e promotore delle parallele fu Vince Gironda che sosteneva, a ragione, il miglior coinvolgimento del pettorale, e non solo, durante l'esecuzione di questo esercizio. Ne aveva elaborata anche una sua versione.
La versione di Gironda è sicuramente efficace ma non proprio adatta a tutti vista la particolarità del posizionamento delle mani per cui va provata, ma al primo fastidio abbandonata per non correre inutili rischi.
La versione più classica invece è quella più comunemente usata e molto efficace. L'esecuzione richiede alcuni semplici accorgimenti.
Salite sulla stazione per le parallele e afferratele, effettuate il movimento scapolare che si effettua anche per la panca, quindi scapole addotte e petto in fuori, contraete i muscoli e sollevate i piedi.
Questa è la posizione di partenza, da qui cominciate a scendere lentamente e controllando il movimento fino ad arrivare alla posizione bassa del movimento. Su quanto scendere ci sono due scuole di pensiero. La prima dice che basta scendere poco oltre il punto il cui il braccio è parallelo al suolo, l'altra è che bisogna scendere fino a che si riesce per ricercare un miglior allungamento dei muscoli e quindi un miglior reclutamento. Per me la regola è sempre la solita, provare. scendere troppo vi da fastidio? Non lo fate, riuscite a scendere molto in basso senza problemi? Bene così, il minimo sindacale è comunque il punto in cui il braccio è parallelo al suolo altrimenti vi conviene deviare su altri esercizi.
Ecco la posizione finale. in questo caso con braccio parallelo al suolo.
Le parallele sono straordinarie per lo sviluppo del pettorale e del tricipite, un piccolo accorgimento per favorire al meglio lo sviluppo dell'uno o dell'altro sta nel modificare la posizione del busto e delle gambe.
Per lo sviluppo del pettorale è bene spostare il busto leggermente in avanti così come per le gambe. La posizione delle gambe per molti può essere difficoltosa da mantenere ma già con il solo spostamento del busto si ha un buon coinvolgimento del pettorale. Per un'idea potete guardare il video di sopra dove busto e gambe sono nella posizione suggerita non le mani che adottano una presa inversa.
Per lo sviluppo del tricipite invece, è bene mantenere il busto eretto e le gambe dritte e unite se possibile, infatti gli atleti più alti arrivano a toccare il pavimento con i piedi. Se non è possibile conviene piegare le gambe all'indietro come l'atleta della foto.
Spero la descrizione di questo esercizio sia utile per diversificare i vostri allenamenti e per diminuire l'ossessione da panca piana che colpisce molti culturisti. Io ne sono guarito e vi confesso che le parallele sono una delle migliori armi per un buono sviluppo di tutta la parte superiore del corpo.
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